L’assegno di mantenimento è una somma di denaro che un genitore è tenuto a versare all’altro genitore o direttamente ai figli, a seguito di una separazione o divorzio, per contribuire alle loro spese di vita. La legge prevede che entrambi i genitori mantengano un impegno economico nei confronti dei loro figli, proporzionale alla loro capacità finanziaria, indipendentemente dalla custodia fisica.
La necessità di questo assegno persiste fino a quando i figli non raggiungono l’autosufficienza finanziaria, che può estendersi oltre la maggiore età in caso di studi universitari o altre formazioni che richiedano un sostegno economico prolungato.
Fattori da tenere a mente per il calcolo
Il calcolo di tale assegno si basa su principi chiaramente definiti che cercano di bilanciare le capacità finanziarie dei genitori con le necessità dei figli, mantenendo il più possibile il tenore di vita a cui i figli erano abituati.
- Capacità economica dei genitori: la capacità economica di ciascun genitore è il punto di partenza nel determinare l’assegno di mantenimento. I tribunali considerano i redditi, le proprietà e altre risorse economiche di entrambi i genitori. L’obiettivo è assicurare che il contributo sia equo e proporzionale alle possibilità economiche di ciascun genitore.
- Necessità del figlio: le esigenze dei figli sono il fattore centrale nella determinazione dell’importo. Questo include spese per l’istruzione, spese sanitarie, costi di alloggio, vestiario, alimentazione e altre necessità quotidiane e straordinarie. L’assegno dovrebbe riflettere le reali necessità del figlio, garantendo un tenore di vita adeguato e simile a quello che aveva prima della separazione dei genitori.
- Stile di vita familiare: il tenore di vita che il figlio aveva prima della separazione è un altro punto di riferimento importante. Il mantenimento dovrebbe permettere di continuare, per quanto possibile, lo stesso standard di vita, evitando traumi aggiuntivi causati da un cambiamento drastico nelle condizioni economiche.
Esempio del procedimento di un calcolo
Nel contesto del calcolo dell’assegno di mantenimento per i figli nel 2023 e 2024, è possibile identificare alcune linee guida generali basate sulle esperienze comuni e sulle pratiche osservate. Queste regole offrono una panoramica di ciò che potrebbe essere considerato un assegno adeguato, sebbene il calcolo esatto possa variare significativamente in base a molteplici fattori, quali i redditi dei genitori e le esigenze specifiche dei figli.
Indipendentemente dalla situazione occupazionale, un assegno di mantenimento per un figlio generalmente non è inferiore a 200-250 euro al mese. Questo importo è inteso a coprire le spese ordinarie del figlio, come alimentazione, vestiario e necessità quotidiane, e viene imposto anche ai genitori che sono disoccupati o non hanno redditi. Di conseguenza, se un genitore percepisce un reddito netto mensile compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro, l’assegno si attesta tra i 350 e i 500 euro.
L’incremento dell’assegno di mantenimento in presenza di più figli tende a essere meno che proporzionale. Ad esempio, mentre per un figlio l’assegno può essere di 400 euro, per due figli potrebbe salire a 700 euro. Questo approccio riflette l’economia di scala presente in molte spese familiari. Gli importi presentati sono ovviamente indicativi e possono variare notevolmente a seconda delle circostanze specifiche di ciascuna famiglia.
Considerazioni aggiuntive
Quando si tratta di stabilire l’assegno di mantenimento per i figli, esistono diverse considerazioni aggiuntive che possono influenzare la cifra finale. Questi fattori sono importanti per garantire che l’assegno rifletta accuratamente le necessità del momento e le capacità dei genitori:
- Accordi preesistenti: gli accordi prenuziali o postnuziali sono strumenti legali che possono prevedere disposizioni specifiche relative al mantenimento dei figli in caso di separazione o divorzio. Questi accordi possono fissare anticipatamente certi aspetti finanziari, influenzando così l’importo dell’assegno di mantenimento. Ad esempio, un accordo potrebbe stabilire un minimo garantito o un massimo per l’assegno, indipendentemente dalle future variazioni economiche dei genitori. Questi accordi sono particolarmente utili per prevenire dispute future, garantendo che entrambe le parti abbiano aspettative chiare e condivise riguardo agli obblighi finanziari.
- Variazioni del reddito: un incremento nel reddito di un genitore, ad esempio per una promozione o un nuovo impiego, può portare a un aumento dell’assegno, mentre una perdita di lavoro o una riduzione salariale può giustificare una diminuzione. Le revisioni dell’assegno di mantenimento sono quindi spesso necessarie per rispecchiare questi cambiamenti, assicurando che il supporto fornito ai figli rimanga adeguato e giusto.
- Età del figlio: le necessità dei figli variano notevolmente con la crescita. I costi per un bambino piccolo, che potrebbero concentrarsi principalmente su cure giornaliere e alimentazione, differiscono sostanzialmente da quelli di un adolescente, che potrebbe avere esigenze legate a educazione superiore, attività extracurriculari o altre spese specifiche come viaggi scolastici o apparecchiature per hobby specializzati. Pertanto, è prassi comune rivedere periodicamente l’assegno di mantenimento per assicurarsi che continui a coprire adeguatamente le esigenze attuali dei figli, specialmente in punti di transizione chiave della loro crescita, come l’ingresso nella scuola primaria o secondaria e l’inizio degli studi universitari.
Il calcolo dell’assegno di mantenimento per i figli è un processo complesso che richiede una valutazione attenta delle esigenze dei figli e delle capacità finanziarie dei genitori. È essenziale che questo processo sia condotto con equità e con una chiara comprensione delle responsabilità finanziarie di entrambi i genitori verso il loro figlio. In molti casi, l’assistenza di professionisti legali specializzati in diritto di famiglia può essere fondamentale per garantire un risultato giusto e adeguato per tutte le parti coinvolte.
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