Se in molte occasioni la decisione di intraprendere la strada del divorzio avviene in maniera condivisa e consensuale, in altre questo non accade, come nel caso del divorzio giudiziale.
Il divorzio giudiziale è l’atto finalizzato al divorzio la cui decisione è presa da un solo coniuge, senza che l’altro sia d’accordo.
Difatti questa prassi è definita contenziosa poiché prevede la risoluzione con la decisione unanime di un giudice.
Il divorzio giudiziale è una procedura complessa che prevede una serie di passaggi.
Anche se i motivi per cui una coppia decide di separarsi sono molteplici, la procedura di divorzio giudiziale resta sostanzialmente la stessa.
Vediamola in dettaglio.
- Per iniziare un procedimento di divorzio giudiziale il coniuge che ha deciso di divorziare (o per suo conto un avvocato) dovrà presentare richiesta al tribunale.
- Con il deposito degli atti, il Tribunale assegnerà la procedura a un giudice il quale fisserà un’udienza.
- La parte che ha depositato il ricorso avrà l’obbligo di notificare il provvedimento di fissazione di udienza all’altro coniuge, insieme alle condizioni (es. assegno di mantenimento, affidamento figli minori, ecc…).
- Il giorno dell’udienza il giudice verificherà la correttezza della notifica e, se entrambi i coniugi saranno presenti, proverà a tentare una conciliazione o quantomeno far trovare un accordo ai coniugi.
- Se il coniuge resistente (dunque quello che ha ricevuto la notifica) non si presenta in Tribunale per l’udienza sarà dichiarato contumace e il procedimento andrà avanti senza di lui fino alla sentenza definitiva.
- Il giudice pertanto deciderà in base agli atti presentati dai coniugi e alle eventuali consulenze di professionisti esterni se nominati.
A differenza della procedura di divorzio consensuale, per il divorzio giudiziale sono previsti tempi e iter differenti.
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