L’assegno di mantenimento per i figli, minori o maggiorenni, è uno degli obblighi legali avviati nella gestione delle dinamiche familiari durante una separazione o un divorzio, dopo i quali entrambi i genitori mantengono la responsabilità di contribuire al benessere economico dei propri figli.
La determinazione dell’assegno si basa su una serie di criteri analizzati scrupolosamente per far sì che i figli possano continuare a beneficiare di un tenore di vita adeguato e che non venga meno a seguito della separazione dei coniugi. L’obiettivo è quello di stabilire un equilibrio giusto e sostenibile che rispecchi le esigenze di entrambe le parti coinvolte.
Come valutarlo e cosa comprende
Qualora non ci sia un accordo tra i coniugi, l’assegno di mantenimento viene stabilito direttamente dal giudice in una procedura di separazione o divorzio giudiziali che segue principi giuridici specifici e si adatta alle circostanze individuali della famiglia.
Un processo generale potrebbe essere ad esempio così articolato:
- Valutazione delle necessità dei figli: vengono valutate approfonditamente tutte le spese che l’assegno dovrebbe aiutare a coprire. Si includono quindi spese legate alla vita quotidiana (ad esempio relative all’alimentazione o all’acquisto di nuovi vestiti), a tutto ciò che riguarda l’istruzione, alle spese mediche, ma anche quelle riguardanti il tempo libero e le attività extracurriculari.
- Capacità economiche dei genitori: vengono esaminati quindi i loro redditi e le loro potenzialità di guadagno, per assicurare che entrambi contribuiscano al mantenimento dei figli in proporzione alle loro possibilità finanziarie.
- Determinazione dell’importo: il calcolo viene quindi effettuato sulla base dei precedenti due punti, seguendo delle linee guida giuridiche.
- Accordo e sentenza giudiziaria: sia in caso di un accordo consensuale tra le due parti, che in assenza di esso, l’obbligo di mantenimento deve essere riconosciuto formalmente e diventare legalmente vincolante.
- Revisione e aggiornamento: la sentenza può essere soggetta ad aggiornamenti nel corso del tempo che riflettono i cambiamenti nelle condizioni economiche dei genitori o nelle necessità dei figli.
- Durata dell’obbligo: l’obbligo di mantenimento persiste fino al raggiungimento della maggiore età o anche oltre, se non sono economicamente autosufficienti.
Qual è la spesa minima dell’assegno di mantenimento?
Quando si parla di assegno di mantenimento, è sempre necessario evidenziare in primis la tipologia di affidamento.
In presenza di figli minori, i coniugi devono stabilire il tipo di affidamento che intendono sottoscrivere. L’affido più comune è quello condiviso, con collocazione prevalente presso l’abitazione della madre. Per questa tipologia sarà necessario prevedere un assegno di mantenimento, che sarà versato dal padre con un minimo di 180,00 euro a figlio al mese, fino ad un massimo che dipenderà dai suoi redditi. Per un importo minimo minore sarà necessario giustificare ogni singola uscita e attendere il provvedimento del giudice che, comunque, potrebbe richiedere un’audizione al fine di valutare meglio la procedura.
Per il calcolo dell’assegno di mantenimento, pertanto, sarà necessario tenere in considerazione tutte le spese che il padre dovrà affrontare (ad esempio il pagamento del mutuo o dell’affitto della sua nuova abitazione) e modularlo al fine di far “quadrare i conti”.
Esempio di un calcolo basato su uno stipendio di 1.500 euro al mese:
Immaginiamo uno stipendio medio di 1.500 euro al mese e basiamo la nostra ipotesi, tenendo in considerazione che l’assegno di mantenimento per un solo figlio varierà a seconda delle spese di ogni famiglia. La percentuale media oscilla oggi tra il 25% e il 30% dello stipendio netto mensile arrivando, pertanto, a individuare una forbice tra i 375 e i 450 euro al mese per figlio. Se i figli sono due, la forbice varierà quindi tra i 415 e i 500 per entrambi.
È bene ricordare che non esiste una formula base per calcolare con precisione l’importo dell’assegno di mantenimento. È necessario basarsi su una serie di fattori, come il reddito dei genitori e il tempo in cui i figli trascorrono con ciascuno di loro, per poter avere una prima visione completa.
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