Come procedere con un divorzio breve senza figli: un processo rapido e conveniente
Il divorzio breve rappresenta oggi una delle soluzioni più rapide, economiche e funzionali per porre fine a un matrimonio, soprattutto in assenza di figli minori o economicamente non autosufficienti. Introdotto in Italia con la legge divorzio breve n. 55/2015, ha rivoluzionato i tempi e le modalità di scioglimento del vincolo matrimoniale, offrendo un’alternativa snella al classico divorzio giudiziale.
Nel 2025, grazie alla digitalizzazione dei servizi e a un maggiore ricorso agli strumenti di negoziazione assistita, il divorzio rapido senza figli è diventato ancora più semplice da attuare, soprattutto se i coniugi sono d’accordo sulle condizioni della separazione.
In questa guida esploreremo nel dettaglio:
- Cosa si intende per divorzio breve
- I tempi del divorzio breve aggiornati al 2025
- I costi del divorzio breve, con particolare attenzione alle procedure online
- La procedura per il divorzio breve con e senza avvocato
- Le differenze rispetto alla separazione classica
- I vantaggi del divorzio breve rispetto alle altre modalità
- Le implicazioni patrimoniali, inclusa la separazione dei beni
Cos’è il divorzio breve
Con il termine divorzio breve si intende la possibilità di ottenere lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio dopo un periodo molto più breve rispetto alla normativa precedente. Fino al 2015, infatti, erano richiesti tre anni dalla separazione per poter avviare la procedura di divorzio. Oggi bastano:
- 6 mesi in caso di separazione consensuale
- 12 mesi in caso di separazione giudiziale
Questi termini decorrono dalla prima udienza di comparizione dei coniugi, anche se il procedimento non si è ancora concluso con sentenza definitiva.
Qual è la normativa di riferimento?
La riforma che ha introdotto il divorzio breve è la Legge divorzio breve 6 maggio 2015, n. 55. Tale legge divorzio breve ha modificato gli articoli 3 e 4 della Legge 898/1970 sul divorzio, riducendo drasticamente i tempi e incentivando il ricorso a procedure consensuali e meno conflittuali.
Consulta il testo integrale della legge divorzio breve sul sito del Senato della Repubblica
Tempi del divorzio breve nel 2025
Nel 2025, i tempi del divorzio breve variano a seconda della procedura prescelta:
- Divorzio in Comune (senza figli né beni): circa 1 anno
- Divorzio con negoziazione assistita: tra 30 e 60 giorni
- Divorzio in tribunale (ricorso congiunto): da 90 a 120 giorni
- Divorzio online tramite piattaforme legali: 30-45 giorni
In tutti i casi, è comunque necessario che siano trascorsi almeno 6 mesi dalla separazione consensuale. Questo periodo serve a garantire una riflessione sufficiente, evitando decisioni affrettate.
Chi può accedere al divorzio breve
La procedura di divorzio breve è disponibile per tutte le coppie che abbiano già ottenuto la separazione legale, anche online. Tuttavia, alcune condizioni agevolano ulteriormente il processo:
- Accordo completo tra i coniugi su beni, assegni e residenza
- Nessun contenzioso patrimoniale in corso
Nel caso in cui ci siano figli minori o patrimoni da dividere, si può comunque procedere con un divorzio consensuale, ma con tempistiche e procedure più complesse.

Procedura del divorzio breve: tutte le opzioni
Le modalità per ottenere il divorzio breve nel 2025 sono principalmente tre. Vediamole nel dettaglio.
1. Divorzio in Comune
È la procedura più semplice ed economica, attivabile solo se:
- Non vi sono figli minori, disabili o economicamente non autosufficienti
- Non ci sono trasferimenti patrimoniali tra i coniugi
- I coniugi sono pienamente d’accordo sulle condizioni
Come funziona:
- I coniugi si recano presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune
- Presentano una dichiarazione congiunta di voler divorziare
- Dopo 30 giorni, si conferma l’accordo
Costi:
- Marca da bollo da €16
- Nessun onorario legale, salvo assistenza facoltativa
2. Divorzio breve con negoziazione assistita
In questo caso ciascun coniuge è assistito da un avvocato. È la procedura più sicura e adatta anche in caso di:
- Presenza di figli
- Necessità di regolamentare assegni o divisioni patrimoniali
Fasi principali:
- Gli avvocati redigono un accordo di negoziazione
- L’accordo viene firmato e trasmesso al Pubblico Ministero per l’omologa
- In assenza di rilievi, viene depositato presso l’ufficio dello Stato Civile
Costi medi:
- Tra 1.000 e €2.200 a seconda del legale scelto a persona
- Il servizio online di Coniugi Tutelati offre una tariffa competitiva da €1.093 a coppia
3. Divorzio breve con ricorso congiunto in tribunale
Si presenta un ricorso congiunto presso il tribunale, valido anche in presenza di figli. È il metodo più formale ma anche più lento.
Documenti richiesti:
- Atto di matrimonio
- Certificati di residenza e stato di famiglia
- Copia della sentenza o decreto di separazione
- Eventuali accordi patrimoniali
Tempistiche medie: 4-6 mesi
Costi medi: da € 1.500 a €2.500 a seconda del legale scelto
Costi del divorzio breve: quanto si spende nel 2025
I costi del divorzio breve dipendono essenzialmente dalla procedura scelta:
- Divorzio in Comune: solo €16 di marca da bollo
- Divorzio con negoziazione assistita: circa €1.093 a coppia con Coniugi Tutelati
- Ricorso congiunto in tribunale: 199,00 + 79 + iva a persona con Coniugi Tutelati
- Divorzio breve online: da €369 a persona + IVA, con tempistiche di circa 30 giorni con coniugi tutelati
Costi aggiuntivi possibili:
- Trascrizione all’anagrafe
- Oneri notarili in caso di trasferimento di proprietà
- Eventuali assegni di mantenimento da stabilire. Potete fare affidamento al nostro calcolatore online presente sul nostro sito.
Vantaggi del divorzio breve
Il ricorso al divorzio breve comporta numerosi benefici sia dal punto di vista pratico che economico. Tra i principali:
- Riduzione drastica dei tempi rispetto al divorzio ordinario
- Minori costi legali e riduzione delle udienze
- Procedure semplificate e possibilità di operare online
- Tutela della privacy, soprattutto nelle procedure extragiudiziali
- Assenza di conflitto, laddove vi sia accordo tra le parti
Separazione dei beni e divorzio breve
Un aspetto fondamentale nella procedura del divorzio breve è la gestione del regime patrimoniale. Se i coniugi hanno già optato per la separazione dei beni al momento del matrimonio, la divisione è automatica e più semplice.
Se invece vi è una comunione dei beni, sarà necessario:
- Procedere con la divisione dei beni mobili e immobili
- Stabilire eventuali compensazioni economiche
- Prevedere la vendita o la liquidazione delle quote in caso di comproprietà
Nel caso di casa coniugale in comproprietà:
- Un coniuge può acquistare la quota dell’altro
- Si può vendere l’immobile e dividere il ricavato
- Oppure stabilire un diritto di abitazione temporaneo
Ovviamente i coniugi possono comunque rimanere cointestatari dei beni se sono entrambi d’accordo.
Divorzio breve online: la scelta più conveniente nel 2025
Nel 2025, la modalità online è la scelta preferita da centinaia di coppie italiane. Servizi come quello offerto da Coniugi Tutelati permettono di completare tutto l’iter in pochi semplici passaggi:
- Compilazione di un questionario guidato
- Raccolta documentale da parte del team legale
- Redazione dell’accordo di divorzio
- Invio telematico al tribunale competente
- Ricezione del decreto entro 30-45 giorni
Vantaggi del divorzio breve online:
- Nessun appuntamento in presenza
- Massima riservatezza
- Risparmio di tempo e denaro
- Assistenza legale personalizzata
Approfondimento: Divorzio on line: adesso si può fare.
Considerazioni sull’uso del divorzio breve
Il divorzio breve 2025 si configura come la soluzione ideale per le coppie che hanno già avviato la separazione e desiderano chiudere definitivamente il capitolo matrimoniale con serenità, rapidità e costi contenuti.
Per chi ha già separato consensualmente da almeno sei mesi, il divorzio breve può essere avviato anche subito. È fondamentale però valutare la modalità più adatta: Comune, negoziazione assistita o ricorso congiunto. La presenza di figli, beni in comune o situazioni economiche delicate può richiedere una strategia diversa.
Vuoi approfondire l’argomento, ottenere assistenza o avviare subito una procedura di divorzio breve online? Noi possiamo supportarti, contattaci.
Assegno divorzile e divorzio breve: quando è previsto
Anche con il divorzio breve, uno dei temi centrali resta la possibilità di riconoscere a uno dei coniugi un assegno divorzile. Nonostante la procedura sia semplificata, le implicazioni economiche possono essere significative, soprattutto se uno dei due è in condizioni di disparità economica sostanziale.
Requisiti per l’assegno divorzile:
- Squilibrio economico reale tra i coniugi
- Contributo dato alla famiglia e alla carriera dell’altro coniuge
- Durata del matrimonio e del periodo di convivenza
- Età e capacità lavorativa residua del coniuge richiedente
In caso di divorzio breve consensuale, le parti possono decidere autonomamente se riconoscere o meno un assegno all’ex coniuge. Tuttavia, se sorgono controversie, sarà il giudice a determinare l’eventuale importo sulla base delle condizioni personali ed economiche di entrambi.
L’assegno può essere:
- Mensile (periodico)
- Una tantum (liquidazione in unica soluzione)
Se avete bisogno di sapere quanto versare di assegno di mantenimento, noi di Coniugi Tutelati abbiamo sviluppato un calcolatore online, in linea con i criteri adottati dai tribunali italiani e frutto della nostra grande esperienza. Con un costo bassissimo potete ottenere subito il calcolo preciso e un documento di riepilogo con la spiegazione dettagliata di tutte le voci considerate. Per utilizzarlo basta andare sulla home page del nostro sito www.coniugitutelati.com e cliccare sulla sezione dedicata.
Casa coniugale: chi ne ha diritto dopo il divorzio breve?
Uno dei punti più critici nel processo di divorzio breve riguarda l’assegnazione dell’abitazione familiare. In assenza di figli, la questione diventa puramente patrimoniale e dipende dal regime dei beni e dalla titolarità dell’immobile.
Se non ci sono figli, la casa spetta:
- Al coniuge proprietario, se l’immobile è intestato a uno solo
- A entrambi, in caso di comproprietà: si può vendere l’immobile e dividere il ricavato, oppure uno dei due può acquistare la quota dell’altro
Se ci sono figli minorenni (o disabili):
- La casa viene generalmente assegnata al genitore collocatario, per garantire stabilità ai minori
- Questo indipendentemente dall’intestazione dell’immobile
Nel divorzio breve, anche se la procedura è rapida, è fondamentale valutare con attenzione questo aspetto, poiché può avere un forte impatto sulla stabilità abitativa e sul patrimonio dei coniugi.
Cognome del coniuge dopo il divorzio breve
Una delle conseguenze legali automatiche del divorzio breve, in assenza di eccezioni, riguarda l’uso del cognome del coniuge.
Secondo l’art. 5 della Legge 898/1970, la moglie perde il diritto di usare il cognome del marito, salvo che il tribunale, su richiesta, non autorizzi il mantenimento del cognome per ragioni specifiche e meritevoli di tutela.
Quando è possibile mantenere il cognome del coniuge?
- Per tutelare i figli in ambito scolastico e sociale
- Per continuità lavorativa o professionale (es. avvocati, medici, imprenditrici note col cognome del coniuge)
- Per ragioni personali fondate e documentate
La richiesta deve essere motivata e approvata dal giudice nel momento della definizione del divorzio.
Effetti pensionistici e previdenziali del divorzio breve
Un tema spesso sottovalutato nel divorzio breve 2025 riguarda i diritti pensionistici. In determinati casi, l’ex coniuge può avere diritto alla pensione di reversibilità o a una quota del TFR (Trattamento di Fine Rapporto).
Pensione di reversibilità
È possibile richiederla se si verificano entrambe le seguenti condizioni:
- Il coniuge superstite non si è risposato
- Il coniuge superstite percepiva un assegno divorzile al momento della morte dell’ex
In tal caso, l’INPS riconosce il diritto alla reversibilità anche dopo il divorzio, sulla base del reddito percepito e della contribuzione del defunto.
TFR e divorzio breve
L’ex coniuge ha diritto a una quota del TFR maturato durante il matrimonio solo se:
- Era beneficiario di un assegno divorzile
- Il TFR è stato maturato durante la vigenza del matrimonio
- L’ex coniuge non si è risposato
Questi elementi vanno tenuti in considerazione al momento della definizione degli accordi nel divorzio breve, specialmente se uno dei due ha una posizione lavorativa stabile e remunerativa.
Il divorzio breve è sempre possibile?
Il divorzio breve è disponibile per tutte le coppie legalmente separate da almeno 6 mesi (consensuale) o 12 mesi (giudiziale), ma non è sempre consigliabile. Ci sono casi in cui, anche se vi sono i requisiti formali, sarebbe preferibile:
- Prendere più tempo per definire questioni patrimoniali complesse
- Affrontare con attenzione l’affidamento dei figli
- Considerare il supporto psicologico o la mediazione familiare
Per questo motivo, è sempre raccomandabile consultare un avvocato esperto in diritto di famiglia, anche nelle forme più semplificate come la negoziazione assistita.
Conclusione: il divorzio breve come opportunità di ricominciare
Il divorzio breve 2025 rappresenta uno strumento giuridico altamente efficiente per sciogliere un matrimonio in modo sereno, veloce e sostenibile dal punto di vista economico. Grazie all’evoluzione normativa e alla possibilità di attuare le procedure online, sempre più persone scelgono questa via per ricostruire la propria vita con dignità e chiarezza.
La chiave del successo della procedura risiede nell’accordo tra i coniugi, nella scelta corretta della modalità di divorzio e nell’affidarsi a professionisti specializzati, come quelli di Coniugi Tutelati, che offrono un servizio completo, trasparente e a costi accessibili.
Per chi desidera separarsi senza conflitti, il divorzio breve è una scelta consapevole, intelligente e legalmente sicura. E nel momento in cui il passato si chiude con rispetto e consapevolezza, il futuro può iniziare con serenità.




