FAQ
Consulta le Domande frequenti su:
Aspetti generali su separazione e divorzio
Qual è la differenza tra separazione e divorzio?
Con la separazione, non è possibile risposarsi, ma si può convivere con un nuovo compagno o una nuova compagna. Con il divorzio, invece, è possibile contrarre un nuovo matrimonio.
Un’altra differenza fondamentale riguarda l’eredità: in caso di separazione, se uno dei coniugi muore, l’altro mantiene i diritti ereditari. In caso di divorzio, invece, l’ex coniuge non eredita nulla; l’eredità spetta solo ai figli (se ci sono) o ai parenti più prossimi.
È possibile ai sensi della Riforma Cartabia divorziare senza passare per la separazione?
No, non è possibile avviare direttamente il divorzio senza passare prima per la separazione.
La Riforma Cartabia consente, solo per la procedura in Tribunale, di presentare un unico atto con cui si richiedono sia la separazione che il divorzio. Attenzione: la separazione non è stata eliminata, ma viene semplicemente trattata insieme al divorzio nella stessa procedura.
In questo caso: Il giudice fisserà una prima udienza in Tribunale, alla quale entrambi i coniugi dovranno essere presenti.
Dopo l’udienza, il giudice emetterà la sentenza di separazione.
Trascorso il termine legale di 6 mesi, sarà fissata una seconda udienza, dove i coniugi dovranno confermare le condizioni.
Solo dopo questa seconda udienza verrà emessa la sentenza di divorzio.
I tempi per ottenere separazione e divorzio con questa modalità variano tra gli 12 e i 15 mesi.
Se desiderate un metodo più veloce, potete scegliere la procedura breve, che consente di separarsi senza andare in Tribunale. Dopo la separazione i nostri legali prepareranno subito le carte del divorzio che, dopo una approvazione finale allo scadere dei sei mesi dalla separazione saranno depositate in tribunale. Con questa procedura i tempi per ottenere separazione e divorzio sono tra i 6 e gli 8 mesi.
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Mi sono sposato all’estero, posso divorziare in Italia?
Sì, puoi divorziare in Italia anche se ti sei sposato all’estero, a condizione che: Tu o il tuo coniuge abbiate la residenza in Italia, oppure Siate cittadini italiani, anche se residenti all’estero.
È importante che il matrimonio sia stato registrato in Italia (cioè trascritto nei registri dello stato civile). Se non lo è ancora, si può fare prima di avviare la procedura di divorzio.
Procedura: tempi, costi e modalità
Quanto tempo ci vuole per ottenere il provvedimento di separazione o di divorzio?
I tempi della separazione o del divorzio dipendono principalmente dal tipo di procedura scelta: consensuale, quando entrambi i coniugi sono d’accordo sia sull’avvio della procedura sia sulle condizioni, oppure giudiziale, quando c’è disaccordo su uno di questi aspetti. Se la procedura è giudiziale, i tempi possono variare da 8 mesi fino a 2 anni, a seconda del tribunale e della complessità del caso. Se la procedura è consensuale, i tempi dipendono dalla modalità scelta. Tramite la nostra piattaforma sono disponibili due opzioni: Procedura in tribunale: prevede l’assistenza di un unico avvocato, ha un costo contenuto e richiede un’udienza. I tempi vanno dai 4 ai 6 mesi. Procedura veloce senza udienza: non è necessario presentarsi in tribunale, e il provvedimento viene emesso in circa 1 mese, massimo un mese e mezzo.
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Quanto costa separarsi o divorziare consensualmente?
Il costo varia in base alla procedura scelta.
Esistono due opzioni: Procedura in Tribunale con un unico avvocato: Il costo è di 199 € + 79 € + IVA a persona, per un totale di 678 € a coppia.
Questa procedura prevede un’udienza in Tribunale e i tempi per ottenere il provvedimento sono di circa 4-6 mesi.
Procedura semplificata e più veloce: Il costo è di 369 € + 79 € + IVA a persona, per un totale di 1.093 € a coppia.
In questo caso non è prevista alcuna udienza e la pratica viene gestita completamente a distanza, con tempi molto più brevi.
La differenza principale tra le due procedure riguarda la durata e la necessità o meno di presentarsi in Tribunale. Per il resto, il contenuto degli accordi e gli effetti legali sono gli stessi.
Per maggiori informazioni o per avviare la procedura può contattarci attraverso il form di raccolta dati di seguito
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Quanto costa separarsi o divorziare consensualmente?
Il costo varia in base alla procedura scelta.
Esistono due opzioni: Procedura in Tribunale con un unico avvocato: Il costo è di 199 € + 79 € + IVA a persona, per un totale di 678 € a coppia.
Questa procedura prevede un’udienza in Tribunale e i tempi per ottenere il provvedimento sono di circa 4-6 mesi.
Procedura semplificata e più veloce: Il costo è di 369 € + 79 € + IVA a persona, per un totale di 1.093 € a coppia.
In questo caso non è prevista alcuna udienza e la pratica viene gestita completamente a distanza, con tempi molto più brevi.
La differenza principale tra le due procedure riguarda la durata e la necessità o meno di presentarsi in Tribunale. Per il resto, il contenuto degli accordi e gli effetti legali sono gli stessi.
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Posso separarmi o divorziare senza dovermi presentare in tribunale?
Sì, è possibile separarsi o divorziare senza doversi presentare in Tribunale, utilizzando la procedura breve.
Con questa modalità, i tempi per ottenere il provvedimento sono molto rapidi: bastano poche settimane.
Come si fa una separazione consensuale?
Esistono due possibilità per separarsi: Procedura in Tribunale con un unico avvocato: I tempi per ottenere il provvedimento sono di circa 4-6 mesi. È prevista un’udienza in presenza, alla quale entrambi i coniugi dovranno partecipare.
Procedura veloce senza udienza: È la modalità più rapida e si svolge completamente online, a distanza. I tempi per ottenere il provvedimento sono di poche settimane.
Non è necessario presentarsi in Tribunale: è sufficiente partecipare a una videoconferenza registrata, durante la quale i nostri legali vi leggeranno tutti gli accordi, che dovrete poi confermare. Dopo la videoconferenza, procederemo con il deposito degli atti.
Per avviare la pratica servono i seguenti documenti: Documento d’identità e codice fiscale di entrambi i coniugi Le ultime tre dichiarazioni dei redditi Solo per la procedura in Tribunale: estratti conto bancari degli ultimi tre anni I certificati di residenza, stato di famiglia ed estratto di matrimonio li recuperiamo noi, senza costi aggiuntivi.
Per formalizzare l’avvio della pratica, è richiesto il versamento di un acconto pari al 50% dell’importo totale (pagabile con bonifico bancario o PayPal).
In alternativa, è possibile dilazionare il pagamento in 12 rate mensili senza interessi, se si dispone di un conto corrente bancario.
Le condizioni della separazione verranno raccolte attraverso un questionario semplice che vi invieremo all’inizio della procedura.
Come si fa un divorzio consensuale?
Esistono due possibilità per divorziare: Procedura in Tribunale con un unico avvocato: I tempi per ottenere il provvedimento sono di circa 4-6 mesi. È prevista un’udienza in presenza, alla quale entrambi i coniugi dovranno partecipare.
Procedura veloce senza udienza: È la modalità più rapida e si svolge completamente online, a distanza. I tempi per ottenere il provvedimento sono di poche settimane.
Non è necessario presentarsi in Tribunale: è sufficiente partecipare a una videoconferenza registrata, durante la quale i nostri legali vi leggeranno tutti gli accordi, che dovrete poi confermare. Dopo la videoconferenza, procederemo con il deposito degli atti.
Per avviare la pratica servono i seguenti documenti: Copia della sentenza di separazione Documento d’identità e codice fiscale di entrambi i coniugi Le ultime tre dichiarazioni dei redditi Solo per la procedura in Tribunale: estratti conto bancari degli ultimi tre anni I certificati di residenza, stato di famiglia ed estratto di matrimonio li recuperiamo noi, senza costi aggiuntivi.
Per formalizzare l’avvio della pratica, è richiesto il versamento di un acconto pari al 50% dell’importo totale (pagabile con bonifico bancario o PayPal).
In alternativa, è possibile dilazionare il pagamento in 12 rate mensili senza interessi, se si dispone di un conto corrente bancario.
Le condizioni del divorzio verranno raccolte attraverso un questionario semplice che vi invieremo all’inizio della procedura.
👉 Per maggiori informazioni sulla procedura lenta clicca qui sotto:
👉 Per maggiori informazioni sulla procedura veloce clicca qui sotto:
L’altro coniuge si trova all’estero ma è d’accordo nell’avviare la procedura di separazione o divorzio. Possiamo procedere facendo tutto a distanza?
Assolutamente sì, è possibile separarsi o divorziare a distanza, grazie alla procedura sviluppata da Coniugi Tutelati, pensata proprio per situazioni di questo tipo.
La procedura è molto semplice, a condizione che entrambi i coniugi siano d’accordo, ed è attivabile anche in presenza di figli minori o con disabilità.
Non è necessario recarsi in tribunale né presso lo studio legale per firmare gli atti: tutto si svolge interamente a distanza.
I documenti necessari sono: Documento di identità e codice fiscale di entrambi i coniugi Ultime tre dichiarazioni dei redditi (se non le trovate o se sono state fatte all’estero, non è un problema: vi forniremo delle autocertificazioni da firmare) In caso di divorzio, è necessaria anche una copia della separazione Le condizioni da inserire nell’atto ci verranno comunicate attraverso un questionario semplice che vi invieremo all’avvio della procedura.
Una volta ricevuti i dati, redigeremo l’atto, ve lo invieremo per la firma digitale o cartacea, e successivamente organizzeremo una videoconferenza registrata, durante la quale vi verranno lette tutte le condizioni.
Dopo la videoconferenza, depositeremo gli atti: il provvedimento verrà emesso nel giro di poche settimane.
👉 Per maggiori informazioni, potete consultare la procedura cliccando qui oppure contattarci direttamente.
Siamo separati e dobbiamo fare il divorzio, è un problema se abbiamo ancora la residenza nella stessa casa?
No, non è un problema ai fini del divorzio avere ancora la stessa residenza anagrafica.
L’altro coniuge non vuole concedermi la separazione perché non vuole firmare nulla come posso fare?
Se l’altro coniuge si rifiuta di firmare gli atti della separazione o del divorzio, è comunque possibile ottenere il provvedimento anche senza la sua adesione.
In questi casi si procede con una separazione o un divorzio giudiziale: gli atti vengono depositati in tribunale e il giudice fissa un’udienza. Il decreto di fissazione dell’udienza viene notificato al coniuge che non intende firmare.
Se quest’ultimo non si presenta, verrà dichiarato contumace e la procedura andrà comunque avanti fino all’emissione della sentenza, anche in sua assenza.
Quindi non preoccuparti: il provvedimento verrà comunque emesso, anche senza il consenso dell’altro.
Non ho più contatti con l’altro coniuge da anni e ho perso le sue tracce. Potrebbe anche non trovarsi più in Italia. Come posso ottenere la separazione o il divorzio?
Anche se l’altro coniuge è irreperibile, la separazione o il divorzio si possono ottenere.
La procedura dura circa 9-18 mesi: si depositano gli atti, si fissa l’udienza e si notifica la convocazione. Se il coniuge non ha una residenza registrata, si procede con la notifica a irreperibile.
Alla data dell’udienza, il coniuge presente comparirà in tribunale con il nostro supporto; il giudice dichiarerà contumace l’assente e poi emetterà la sentenza.
Gestiamo noi tutta la pratica, anche nei casi più complessi.
Se scegliamo di procedere con la procedura più lenta, che prevede un’udienza in Tribunale, cosa dovremo fare durante l’udienza?
Durante l’udienza non accadrà nulla di particolarmente complesso, se la procedura è consensuale. Il giudice si limiterà a verificare i vostri documenti di identità, per confermare la vostra identità, e vi farà firmare gli atti che erano già stati predisposti e depositati.
Potrebbe porvi qualche domanda, ma nella maggior parte dei casi l’udienza è molto breve e senza particolari interventi.
Diverso è il caso della procedura giudiziale, in cui il giudice potrebbe rivolgere a ciascun coniuge domande più approfondite riguardo alle condizioni richieste, per poi valutare e prendere una decisione in merito.
Figli, affido e mantenimento
È possibile usufruire del vostro servizio avendo dei figli?
Sì, certamente! È possibile usufruire del nostro servizio anche in presenza di figli minori, figli maggiorenni non economicamente autosufficienti o figli con disabilità.
Potete scegliere anche la procedura online interamente a distanza, che è più semplice e veloce, a condizione che entrambi i coniugi siano d’accordo.
Fino a quando devo mantenere i figli?
I figli devono essere mantenuti fino a quando non diventano economicamente autosufficienti, cioè quando trovano un lavoro stabile o dimostrano, tramite dichiarazione dei redditi, di potersi mantenere da soli.
Tuttavia, anche in questi casi, l’assegno di mantenimento non si interrompe automaticamente: per sospenderlo è necessario tornare in Tribunale e richiedere una modifica delle condizioni di separazione o divorzio.
Infatti, gli effetti civili dell’assegno restano validi fino a un provvedimento del giudice, e non sono sufficienti accordi verbali tra le parti. Se in futuro dovesse nascere un conflitto, l’ex coniuge potrebbe richiedere legalmente il pagamento degli arretrati, anche se i figli sono ormai autosufficienti.
La modifica può essere richiesta in due modi: Consensualmente, se entrambi i genitori sono d’accordo nel chiedere l’interruzione dell’assegno; Giudizialmente, se uno dei due non è d’accordo e si vuole comunque procedere.
Come si calcola l’assegno per i figli?
L’assegno di mantenimento per i figli parte da un minimo di 180 euro al mese per ciascun figlio per un massimo che dipende dai redditi del coniuge che lo deve versare.
Per ottenere un calcolo più preciso e personalizzato, puoi utilizzare il nostro servizio di calcolo dell’assegno di mantenimento, l’unico certificato in Italia.
Come si calcola l’assegno per l’altro coniuge L’assegno di mantenimento per l’altro coniuge parte da un minimo di 200 euro al mese per ciascun figlio.
Per ottenere un calcolo più preciso e personalizzato, puoi utilizzare il nostro servizio di calcolo dell’assegno di mantenimento, l’unico certificato in Italia.
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Posso richiedere l’affidamento esclusivo dei figli?
Sì, è possibile richiedere al giudice l’affidamento esclusivo dei figli, ma si tratta di una misura concessa raramente e solo dopo un’attenta valutazione della situazione familiare.
In questi casi, vengono spesso coinvolti psicologi e assistenti sociali, che hanno il compito di analizzare il contesto e, quando necessario, ascoltare direttamente i figli.
L’affidamento esclusivo viene generalmente richiesto quando vi sono rischi per la sicurezza o il benessere dei minori, ad esempio in presenza di problemi gravi dell’altro genitore come dipendenze da droghe, alcol o comportamenti violenti. In ogni caso, il giudice disporrà un’istruttoria approfondita per accertare la fondatezza di queste condizioni.
La soluzione più frequente resta comunque l’affido condiviso, con collocazione prevalente presso uno dei due genitori. Questo consente di stabilire un calendario di visite equilibrato, che permette a entrambi i genitori di mantenere un rapporto stabile e continuativo con i figli.
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Possiamo decidere insieme come gestire i figli o decide sempre il giudice?
Se siete d’accordo, potete decidere insieme come gestire i figli (affidamento, tempi di visita, spese, ecc.). Il giudice interviene solo per verificare che l’accordo tuteli il benessere dei figli.
Se non trovate un accordo, sarà il giudice a decidere cosa è meglio per loro.
Se lavoro troppo e non posso vedere i figli, posso perdere l’affido?
No, lavorare molto non significa perdere l’affido.
L’affidamento riguarda le decisioni importanti sulla vita dei figli, non solo il tempo trascorso con loro.
Tuttavia, se non riesci mai a vederli o a mantenere un rapporto stabile, il giudice potrebbe rivedere le modalità di visita o il collocamento, per tutelare il loro benessere.
L’importante è dimostrare interesse, presenza e responsabilità, anche con tempi limitati.
Cosa succede se uno dei due non paga il mantenimento per i figli?
Se un genitore non paga l’assegno di mantenimento per i figli, ci sono diverse conseguenze legali: In sede civile: Pignoramento dei beni: Il genitore che non riceve il mantenimento può chiedere al giudice di avviare un’esecuzione forzata, come il pignoramento dello stipendio o di altri beni dell’obbligato.
Ordine di pagamento diretto: Il giudice può ordinare al datore di lavoro del genitore inadempiente di versare direttamente l’importo dovuto al beneficiario, detraendolo dallo stipendio.
In sede penale: Reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare: Il mancato pagamento dell’assegno può configurare il reato previsto dall’articolo 570-bis del Codice Penale, punito con reclusione fino a un anno o multa fino a 1.032 euro.
Inoltre, il mancato pagamento prolungato può influire negativamente sull’affidamento dei figli, poiché dimostra una scarsa attenzione alle loro necessità.
Se il genitore obbligato ha difficoltà economiche reali, può chiedere al giudice una modifica dell’importo del mantenimento, ma deve continuare a versare l’assegno finché non ottiene una nuova decisione.
Casa, beni e questioni economiche
Cosa succede ai beni in comunione?
I beni in comunione vengono divisi a metà tra i coniugi, oppure possono essere venduti e il ricavato viene diviso in parti uguali.
Cosa succede alla casa cointestata se decidiamo di separarci?
Se siete cointestatari di uno o più immobili, potete scegliere di: venderli e dividere il ricavato; rimanere comproprietari, anche dopo la separazione o il divorzio (non è obbligatorio vendere); effettuare un trasferimento di proprietà a favore di uno dei due coniugi, anche a titolo gratuito, nell’ambito dell’accordo di separazione o divorzio; in alternativa, potete anche decidere di trasferire la proprietà dell’immobile ai figli.
In caso di trasferimento di proprietà, sarà comunque necessario rivolgersi a un notaio per la registrazione dell’atto. Tuttavia, se il trasferimento avviene nell’ambito della separazione o del divorzio, si ha diritto a un notevole risparmio sulle imposte di trascrizione. Il trasferimento può essere effettuato anche senza pagamento, cioè gratuitamente e potrà essere effettuato solo dopo l’emissione del provvedimento di separazione o di divorzio.
Fino a quando devo versare l’assegno di mantenimento per l’ex coniuge?
L’assegno di mantenimento per l’ex coniuge deve essere versato fino a quando non diventa economicamente autosufficiente, ovvero trova un lavoro stabile, oppure inizia una convivenza duratura con un nuovo partner o si risposa.
Chi paga il mutuo dopo la separazione o il divorzio?
Se i coniugi hanno contratto insieme un mutuo per la casa, possono raggiungere un accordo su chi dovrà sostenerne il pagamento: ad esempio, continuare a pagarlo entrambi al 50%, oppure stabilire che uno dei due lo paghi per intero.
Il giudice non può imporre che il mutuo sia pagato da uno solo, ma può recepire l’accordo tra i coniugi se decidono consensualmente che uno dei due se ne faccia carico.
Tuttavia, è importante sapere che tale accordo non ha effetti nei confronti della banca: se il mutuo è intestato a entrambi, entrambi restano responsabili. Se chi si è impegnato a pagare non lo fa, la banca potrà comunque agire contro entrambi e segnalare entrambi al CRIF in caso di mancato pagamento.
Naturalmente, se esiste un accordo scritto in cui uno dei coniugi si impegna a pagare l’intero mutuo e poi non rispetta l’impegno, l’altro coniuge potrà anticipare le rate mancanti e richiedere il rimborso delle somme versate, anche attraverso un decreto ingiuntivo, se necessario.
Come si fa a modificare le condizioni della separazione o del divorzio?
Per modificare le condizioni della separazione o del divorzio (come assegno, affido, visite, ecc.), ci sono due possibilità: Se siete d’accordo: potete fare una richiesta congiunta al giudice o, in alcuni casi, anche con procedura semplificata tramite avvocato o online.
Se non siete d’accordo: uno dei due può presentare ricorso al giudice, che valuterà se ci sono cambiamenti rilevanti (ad esempio: perdita del lavoro, nuovi bisogni dei figli, trasferimenti, ecc.) e deciderà se modificare le condizioni.
In entrambi i casi serve sempre un nuovo provvedimento del giudice: gli accordi orali non bastano e non hanno valore legale.
👉 Per maggiori informazioni sulla procedura di modifica delle condizioni con accordo clicca qui sotto:
👉 Per maggiori informazioni sulla procedura di modifica delle condizioni senza accordo clicca qui sotto:
Situazioni particolari e domande frequenti
Chi rimane nella casa familiare dopo la separazione?
Dopo la separazione, la casa familiare viene assegnata di solito al genitore con cui vivono stabilmente i figli, anche se non è proprietario dell’immobile, questo genitore di solito è la mamma salvo diversi accordi.
Se non ci sono figli o vivono già da soli, la casa può essere assegnata in base a un accordo tra i coniugi.
Cosa succede ai nostri animali domestici?
In caso di separazione o divorzio, gli animali domestici non sono ancora regolati come i figli, ma i giudici tengono sempre più conto del loro benessere.
Potete decidere insieme con chi resterà l’animale e come gestire le visite. Se non c’è accordo, sarà il giudice a stabilirlo, valutando chi può occuparsene meglio.
In pratica, l’animale può anche essere “affidato” come un figlio, con un vero e proprio “calendario” di gestione.

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